La nascita di un record

La storia della Bugatti riguarda la breve esperienza italiana dell’imprenditore Romano Artioli che, nel 1989, rilevò il marchio Bugatti per realizzare un sogno: una supercar al top di gamma che non avesse nulla da invidiare ai mostri sacri dell’epoca, come la Lamborghini Diablo o la Ferrari F 40. La produzione venne trasferita dalla Francia all’Italia, a Campogalliano, vicino a Modena, e la prima vettura era pronta dopo appena un anno. Per la presentazione ufficiale si preferì tuttavia aspettare il 1991, poiché in quell’anno ricorrevano i 110 anni dalla nascita di Ettore Bugatti, il fondatore dell’azienda. Il nuovo nome della supercar Bugatti, EB 110,, sintetizzava quindi quindi le iniziali del fondatore e l’anniversario della sua nascita. Equipaggiata con un motore V12 a benzina di 3.5 It, in grado di sviluppare una potenza di 560 CV, la EB 110 era dotata di trazione integrale permanente e raggiungeva una velocità massima di oltre 340 Km/h, con un’accelerazione da 0 a 100 Km/h in soli 3,5 secondi.

Nel 1994 un esemplare della Bugatti EB 110 venne sottoposta ad una serie di modifiche per poter essere alimentata a metano. Nel team che lavorò alla trasformazione a metano del bolide c’eravamo noi dell’Officina Florgas. Loris Dall’Aglio, il titolare della Florgas, in qualche mese la trasformò da benzina a metano. Utilizzando un sofisticato impianto di iniezione elettronica, la potenza erogata dal motore subì un notevole incremento passando da 560 a 650 CV, grazie al numero di ottani espresso dal metano rispetto alla benzina. Nel circuito pugliese di Nardò, nell’estate del 1994, la Bugatti EB 110 alimentata a metano stabilì il record mondiale toccando la velocità di 344,7 Km/h, dimostrando così che anche una supercar estrema, allestita con un equipaggiamento disponibile in commercio e alimentata con un carburante eco-compatibile può ottenere prestazioni di rilievo. E persino superiori a quelli con conseguiti con la normale alimentazione a benzina.